I Don' t Know What is Christmas

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martedì 11 gennaio 2022

Devya e la nuova collection : I always said it could, they never though it would (Musica)

Devya e la nuova collection : I always said it could, they never though it would (Musica): Si chiama I always said it could, they never though it would, la nuova collection di B/sides e tracce inedite dei Devya. e anche su Musica musica,raccolta,devya,postpunk,darkwave dal sito abccomunicati.blogspot.com

sabato 2 gennaio 2021

Fuori la nuova compilation underground italiana della White Dolphin Records : INVIDIABOX! (Compilation)

Fuori la nuova compilation underground italiana della White Dolphin Records : INVIDIABOX! (Compilation): In uscita a gennaio nelle piattaforme di musica digitale, la nuova compilation di musica alternativa underground italiana della label lucchese White Dolphin Records. INVIDIABOX realizzata in collaborazione con Digitroniks Corporation e con lo studio udinese di ricerca e sviluppo Ramkard, raccoglie diversi artisti e band della scena urban music indipendente italiana. e anche su Musica compilation,canzoni,artisti dal sito agenziastampa.net

giovedì 3 dicembre 2020

“American Vampires 1984”, uscito il nuovo singolo di Devya feat. Arbeiter!

“American Vampires 1984”, uscito il nuovo singolo di Devya feat. Arbeiter!: La musica elettronica da oggi ha un nuovo brano tutto da ascoltare…e da ballare. American Vampires 1984, il nuovo singolo di Devya, il progetto musicale di Devis Simonetti, è un brano prodotto e remixato dal gruppo elettronico Arbeiter é pubblicato dalla net label alternativa lucchese White Dolphin Records. Il singolo si presenta come musica elettronicaRead More

domenica 25 novembre 2018

giovedì 1 maggio 2014

La sintesi lineare algoritmica e il nanoloop....part one...







La prima volta che ho suonato un synth fu nel 1987.
Lo possedeva un amico di quartiere.Il pomeriggio , subito dopo tornato da scuola, mi recavo proprio al bivio dell' incrocio,di fronte la sua casa....il ragazzo sempre entusiasta , mi apriva la porta e mi portava" nella stanza"....la primavera di quei anni era fresca ...i concerti erano sempre piu' diffusi ...e mentre il mio amico "swicthava"l' arsenale io fantasticavo il mio tramonto colorato di suoni ,insieme ai miei amici preparando l' ennisimo concerto......

Il Korg poly 800 non lo acquistai mai......passarano 10 anni....scelsi il Roland D-50....

Volai per l'Inghilterra subito dopo....alla ricerca ...per la ricerca...per la missione.
Era una promessa,e non solo per me ,ma anche per chi  mi e stato sempre vicino.
Insieme al mio socio arrivai a Londra nel Gennaio 1996.
Il Brit -Pop dilagava. Del Grunge mi era rimasto in valigia solo "Mellon Collin & Infinity Sadness" di Billy Corgan....Sognavamo ad occhi aperti era tutto meraviglioso....le luci ,i palazzi giganti, i taxi ,
la Regina, il pound.....
 


Le nuvole rosse sfrecciavano nel cielo infuocato di Soho....verso le 21 a Denmark Street non  c'era tanta gente....potevo stare incollato alle vetrine delle nuove collezioni del "Turkey"e le nuove uscite del MusiK Mess....erano passati gia' due anni dal nostro arrivo a Londra.....tanti nostri amici e componenti ci avevano abbandonato....eravamo cambiati anche noi....
Ci eravamo resi conto da soli di proseguire per la strada elettronica.....sempre di piu'...per lasciareda parte gli strumenti convenzionali.
Nel 1998 Sony Supernova(il mio socio)...era riusito a trovare un appartamento nella zona residenziale di Finsbury Park....stazione a poche fermate da Camdem.....nel tempo tutto il gruppo si trasferi nella palazzina.....
Frequentavamo sempre il lunedi sera un locale a Oxford Street....si chiamava "Going underground".....in seguito "Trash".....si trovava sempre gente del circuito indie rock londinese....
ci piaceva un sacco...eravamo sopranominati "the italians"....


 Era tutto troppo competitivo,troppo grande.....ripensando la meta' degli anni novanta, noi eravamo molto giovani,la citta' era velocissima,lavoravamo tanto.....aspettai 6 mesi per comprare il primo computer per la nostra autoproduzione....nella palazzina montammo diverse recording room in ogni flat....ma non bastava.....eravamo  in 4 in line up ...e oltre alle registrazioni dovevamo prepararci per uscire live....non potevamo  programmare le persone...la nostra musica...era melodica ma molto macchinosa....mentre tutti ascoltavano i Suede noi cercavamo di enfatizzare il groove dei Gong con il sound dei Orbital.....mah....fuori contesto atistico e epocale....ma sicuramente eravamo piu'aggiornati sui metodi di recording e sintesi del suono.
Camdem pullulava di gruppi "glammozzi"....ci ripudiavano....tutti.....non capivano perche' avevamo cosi' tanta roba a nostro seguito....noi rispondevamo.."we sound different"...
Quell' affermazione non derivava dal fatto che noi eravamo i migliori...per noi era una certezza di avere una sonorita' e una immagine diversa dalla loro pur essendo del loro contesto....loro non capivano...ci facevano tante domande....quando dicevo che suonavo il synth loro con un sorriso dicevano :"Ahhhh ...Keyboards"....le cose adesso saranno ancora piu' cambiate.....questo era il circuito indie ....quello del "centro",del Pop e della Dance....era un 'altra cosa.....Possedavamo gia' diversi network Daw,synth digitali,Sony S aveva anche comprato per 220 pound il mitico Moog Prodigy........ma il synth con cui ho condiviso piu' tempo in terra anglosassone fu il  Roland D-50.
 È stato messo in commercio per competere con lo Yamaha DX7. Tra le sue caratteristiche si notano la presenza di effetti on-board, di un joystick per la manipolazione del suono e l'immissione dei parametri e di una tastiera dotata di aftertouch e sensibile alla dinamica.
Il D-50 è diventato negli anni uno dei synth più diffusi per la (relativa) facilità di utilizzo rispetto ad altre macchine concorrenti . Questo lo rese uno strumento concorrente, spesso usato accoppiato alla macchina Yamaha. Nato per offrire una dichiarata semplicità d'uso rispetto ai suoi predecessori analogici questo sintetizzatore in realtà non è molto intuitivo da programmare, la sintesi è basata su una simulazione di sintesi analogica con sezioni di generatori digitali, filtri ed amplificatori a cui si può sommare una sintesi PCM (per campioni). La somma dei due programmi detta Tono viene fatta passare attraverso un sezione effetti dotata di equalizzatore e Chorus. A loro volta questi Toni saranno sommati ancora una volta per ottenere una Patch che avrà a disposizione un riverbero digitale come effetto finale. Il bilanciamento tra i toni è attuabile in programmazione ma anche attraverso un Joystick. La fortuna di questo sintetizzatore è dovuta alla sua dotazione di suoni eterei e d'ambiente.Oggi Roland ci permette di tornare indietro negli anni e di riassaporare le sonorità che ci hanno tanto meravigliato da ragazzini grazie alla VC-1, una PC card della serie V-Card che consente al V-Synth o al VariOS di essere trasformati nel leggendario D-50.

Futurismo...non e' mai abbastanza....

La cosa piu' interessante di questo sintetizzatore era la funzione Chase.
Questa funzione era una sorta di MIDI delay alternante  tra i suoni Upper e Lower delle pacth del D-50...lasciando in loop l'effetto chase si puo' continuare a  muovere i parametri di sintesi lineare aritmetica all' interno dei quattro "toni"ottenedo un"evolving" del suono sempre diverso e miscelato.
Io e il mio socio eravamo sempre sbalorditi...il suono era dimensionale,imprevedibile ....visionario.



Il D-50 ora giace in disuso nella sua custodia....non riesco a liberarmene e ogni tanto registro in Ableton qualche suono nuovo....